Ogni tanto capita in mano un libretto che vale molto di più dei soldi che costa e del tempo speso a leggerlo, e offre prospettive altre, da cui tornare a guardare alle proprie con occhi leggermente differenti.
Enrico Sello è un architetto friulano che, siccome nessuno lo intervista ha deciso di intervistarsi da sè, e questo libro ne è il risultato.
Cito un passaggio che da solo vale l’acquisto, che rileggo nella mia pratica ma credo possa essere calato nella pratica di chiunque, diventando un modo di agire:
Sembra così che il mondo del fare, del costruire, sia la cosa più importante per un architetto. Ma quello da solo non basta: ci vuole l’energia dell’architettura, del fare bello. Una cosa di cui non si tiene abbastanza conto è quella che alle persone cui fai una casa tu, con quello che fai, cambi la vita, modifichi le loro abitudini, inventi nuovi spazi, nuove regole. Se sbagli il tiro, allora avrai solamente assecondato le loro aspettative, e non sarai stato capace di migliorare la loro vita, di far loro intravvedere modi, saperi e sapori che non si aspettavano. E’ questo il sommo compito. Se avrai sbagliato rimarranno solo i luoghi comuni e le banalità di un bagno grande e della cabina armadio, che sono adesso il top della richiesta del cliente, come prima erano quello della taverna o della cucina abitabile…