Archivi del mese: gennaio 2017

Ricordare cosa?

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Qualche anno fa sono andato ad Auschwitz, esperienza che almeno una volta nella vita si deve fare (due no..).

Mi aveva colpito moltissimo osservare alcuni, all’interno del campo parlare di telefonini, oppure una madre – giuro è vero, ho testimoni.. – dire al figlio piccolo “mangia il panino, pensa a quei poveri bambini che venivano qui e non avevano da mangiare..”.

Avevo attribuito queste follie ad una sorta di anestesia, del tipo “troppo dolore, non lo reggo e così scappo e mi estraneo da dove sono..”.

Sbagliavo, e di parecchio.

Oggi sono d’accordo con lo sguardo che ci offre “Austerlitz”, il tremendo docu-film di Loznitsa. Non c’è niente da anestetizzare, e anche la visita ad un campo di concentramento è un’attrazione, al pari di tante altre: il tempo di un selfie e via a scivolare su altro. Non c’è niente da ricordare, perchè non c’è memoria, non ne siamo più capaci.

Lo so, non dico nulla di nuovo, già Guy Debord, in altri tempi ci aveva messo in guardia. Non lo abbiamo ascoltato (come per tanti altri), ed eccoci qua, in posa davanti ai pali della fucilazione per una foto ricordo. Questa civiltà è ormai arrivata al capolinea? Cos’è rimasto di umano?

Un bell’articolo e un pezzetto del film si possono vedere qui: Austerliz

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Ciao Zygmunt

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Non era tra i miei riferimenti principali, ma di certo è stato un uomo importante,  controcorrente, che ha saputo guardare e dirci meglio di altri quello che stava succedendo sotto i nostri occhi.

Un bel commento lo si può leggere qui: Bauman

Grazie a Laura che me lo ha segnalato.

 

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Sempre contro ogni dualismo..

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Olga Spagnuolo è una psicoanalista romana con cui ho avuto il piacere di collaborare in un paio di occasioni. Oltre ad essere una persona davvero piacevole è tra i pochissimi che cercano di pensare ed agire a partire da una prospettiva unitaria del Soggetto (a chi giunge nuova e vuole approfondire consiglio la lettura dei post precedenti in particolare “domande e risposte”).

Recentemente è intervenuta ad un convegno sulla dissociazione. Il tema non mi appassiona granchè, ma è sempre un’ottima occasione per irrobustire lo sguardo da una prospettiva ancora troppo poco nota e maneggiata. Lo posto quindi volentieri. Si può leggere cliccando qui: spagnuolo

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