Vita più, vita meno.
Non sono i primi, non saranno gli ultimi.
Ciò che fa notizia è il numero, spaventoso, ma ce n’è ogni giorno.
E, con i piedi appoggiati su solido terreno scrivo.
Non per indignarmi, che in questo caso non serve a niente.
Non per reclamare che qualcuno faccia qualcosa, che ce n’è già troppi.
Nemmeno per scuotere la testa davanti ai furbini che lo sfruttano a fini propri, che anche quello non serve.
Ma per dire il mio sconcerto davanti al fatto che tra una settimana ce ne saremo tutti dimenticati.
Magari proviamo a immaginare che lì c’era anche un nostro amico, un parente, perlomeno un conoscente.
Si va avanti lo stesso, ma ricordare aiuta.
“Siamo gli innumerevoli, raddoppio a ogni casa di scacchiera / lastrichiamo di scheletri il vostro mare per camminarci sopra”
(Erri De Luca, 2005)