Fa piacere, perchè è una rivista intelligente.
Fa piacere, perchè si rivolge ad un pubblico di non addetti ai lavori contribuendo a diffondere un vaccino contro i luoghi comuni privi di fondamento, come ad esempio la voce circolante che dice le terapie cognitivo-comportamentali sono le più veloci ed efficaci mentre la psicoanalisi è lunga e scava inutilmente nel profondo (concetti che mi fanno rabbrividire, e peraltro mi viene in mente che non ho mai scavato niente anche perchè non so come si fa).
Non significa certo che è invece la psicoanalisi sia migliore: del verdetto di Dodo gli addetti ai lavori sapevano già, e quello che penso al proposito l’ho scritto nella pagina dedicata al modello teorico.
Molto probabilmente non è una questione di tecnica e quindi non è possibile dire che questa scuola è migliore di quella. Molto probabilmente è una questione che riguarda il terapeuta. Molto probabilmente ha a che fare con una certa umanità.
PS: poi ai giornalisti si dovrebbe spiegare che la psicoanalisi non si è fermata agli anni ’60.. Lettura consigliata: Owen Renik: “Psicoanalisi pratica per terapeuti e pazienti”, Cortina ed.
PS: la recensione dell’articolo citato (uscito sul “Guardian”) è stata ripresa anche da “Repubblica”: http://www.repubblica.it/salute/medicina/2016/02/03/news/nella_guerra_delle_terapie_la_rivincita_della_psicanalisi-132614246/