q.b.
Troppo poco no, perchè si perdono stimoli e punti di vista sulla cura davvero interessanti e fecondi.
Troppo no, perchè si perde tutto il portato teorico (e di conseguenza pratico) relativo all’interazione co-costruttiva della forma che prende la relazione.
Antonino Ferro è uno dei più celebri e celebrati psicoanalisti italiani. Bioniano “a modo suo” è un autore che ha delle cose da dire, e le dice bene, semplici, e questo non è poco.
L’ho ascoltato in più occasioni, e pur non essendo molto d’accordo sulla sua linea teorica – per lui il paziente resta il paziente e l’analista resta l’analista – offre una visione dell’analisi nuova, che contribuisce a smontare un’ortodossia ancora troppo diffusa e porta una boccata d’ossigeno per costruire qualcosa di migliore. Concetti quali i pittogrammi, il valore che attribuisce al sogno e le sue considerazioni sulla relazione analista-paziente sono ottime occasioni per pensare.
la conferenza qui sotto vale il tempo che si investe per ascoltarla.