Altre lingue

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Da un po’ di tempo ho abbandonato le letture psico o filosofiche; ci ritornerò, prima o poi, ma mi ha fatto bene andarmene a ricercare altrove.

Sto approfondendo la conoscenza di altri territori: arte, poesia, letteratura.

Quello visuale è il linguaggio che al momento mi appassiona di più.

Sto scoprendo cose molto interessanti, e guardando con il mio occhio è naturale il collegamento alla ricerca che ho in corso.

Al momento segnalo tre cose che ho trovato:

la prima è l’esposizione di ritratti e reportage di Danilo De Marco, a Pordenone, galleria “Harry Bertoia” fino al 27 maggio. Imperdibile. si impara di più sull’umano osservando una fotografia di un maestro che leggendo 100 articoli psico (vedi la foto sopra).

La seconda è un breve video di un fotografo che non conoscevo. Mi è piaciuto il suo linguaggio immediato, semplice, per definire come si sviluppa un progetto fotografico. Basta sostituire “progetto fotografico” con “progetto di vita” e si colgono facile facile spunti divertenti e interessanti.

lo si può vedere qui, porta via poco tempo:

 

La terza è più impegnativa. Una lezione di Toni Thorimbert sul ritratto ad un gruppo di giovani fotografi. Schietto, corrosivo, appassionato, mi ricorda da vicino Michele Minolli, alla faccia degli empatici.

L’ho trovato un bel saggio sulla relazione, per me è da vedere almeno due volte (la prima per superare una certa insofferenza per quel suo modo un po’ così..).

Ne scrivo un passaggio, che ho rimaneggiato un po’ per rendere l’idea. Parole facili da dire, estremamente difficile il fare. Lui l’ha fatto (almeno mi pare, ma secondo me lui c’è). E sono parole da ripetere ad ogni giovane analista che si incammina nella pratica.

Il ritratto è la testimonianza di un incontro.. Non è un’indagine psicologica su un altro, perchè dell’anima degli altri non ne sappiamo un cazzo; non ne sappiamo niente della nostra figurati degli altri.. Quando ci mettiamo in relazione con un altro ci dobbiamo completamente dimenticare del risultato; quello che ho da vivere è un’esperienza. Se bado al risultato magari lo ottengo ma in termini di esperienza sarà una ben misera cosa… Tu, cosa ci metti sul piatto? cosa metti nella relazione? Per esempio, puoi dare la tua vulnerabilità, è un grosso regalo alla persona che hai davanti… Puoi portare la persona dove entrambi ci si può mettere a nudo, senza protezioni. Sei tu che devi lasciare il tuo posto sicuro, ed è solo quando lo fai tu che puoi chiederlo all’altro..

Il video lo si trova qui (e vale il tempo speso a guardarlo):

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