Pubblico un mio recente intervento ad un convegno. E’ la versione rimaneggiata di un mio scritto precedente già pubblicato; tuttavia qualcosa di nuovo c’è.
Lo si trova qui: Convegno 2015 Schneider Versione Articolo
Pubblico un mio recente intervento ad un convegno. E’ la versione rimaneggiata di un mio scritto precedente già pubblicato; tuttavia qualcosa di nuovo c’è.
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L’affermazione secondo cui “a incontrare l’altro e prenderlo sul serio ti vengono le vertigini e se non proviamo almeno un po’ quella sensazione c’e’ qualcosa che non va” fa pensare ad un altra rivoluzione scientifica che richiese non meno coraggio, in tempi non meno difficili:
“Chiunque pensi di poter parlare di meccanica quantistica senza avere le vertigini non ne ha capito nemmeno una briciola”
Niels Bohr esprime in questa frase il suo monito a prendere sul serio la sconcertante realizzazione che le recenti scoperte portavano con se: non piu una realta oggettiva, descritta da leggi perfette, bensi una descrizione probabilistica, che sola, poteva permettere di parlare del atomico. Non piu una realta che E’ a cui riferirsi con una descrizione la cui precisione e’ limitata solo dalla precisione strumentale bensi una realta descritta dalle science naturali viste come una parte dell’ azione reciproca fra gli esseri umani e la natura stessa, come descrizione di essa in rapporto ai sistemi utilizzati per interrogararla. Se le affermazioni probabilistiche che possono farsi sulla natura sono oggetive, soggettiva e’ la conoscenza del sistema, come Heisenberg suo amica e collega magistralmente descrive.
E oltre, Heisenberg scrive, rispetto alle credenze del diciannovesimo secolo in merito ai fenomeni psichici:
“Durante quel periodo alcuni scienziati furono inclini a pensare che i fenomeni psicologici potessero in definitiva venire spiegati sulla base della chimica e della fisica del cervello. Dal punto di vista teoretico quantico, tale assunto non appare affatto giustificato. Noi a dispetto del fatto che gli eventi fisici del cervello appartengono ai fenomeni psichici non ci aspetteremmo che siano sufficienti a spiegarli. Ne avremmo il minimo dubbio sul fatto che il cervello agisce come un meccanismo chimico-fisico se trattato come tale’, ma per comprendere i fenomeni psichici noi cominceremmo dal fatto che la mente umana entra INSIEME come OGGETTO e come SOGGETTO nel PROCESSO SCIENTIFICO della PSICOLOGIA.
Si puo’ a mio parere tracciare un bel filo rosso fra l’intervento qui riportato, e lo sviluppo scientifico del secolo scorso.
Bisognerebbe infatti fare attenzione a richiedere “statuti speciali” per la psicologia, perche si rischia di ridurla a pseudo scienza, a practica magica, a toglierle il posto che le spetta e che alcune delle menti piu grandi e rivoluzionarie della storia non dubitavano a riconoscerle quasi un secolo fa. E’ un cammino molto piu difficile che reclamare uno statuto speciale, che ha piu il sapere di una comoda scorciatoia a volte.
Se e’ vero che la sofferenza dell’ essere umano e’ aumentata e il trend continua, tanto piu quanto scritto da Massimo acqusisce rilevanza sociale.
E’ bello davvero leggere parole coraggiose espresse con rigore. Preziose proprio perche troppo poco comuni oggi.